Feste senza alcol: la nuova moda in arrivo dagli Stati Uniti

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Feste senza alcol: la nuova moda in arrivo dagli Stati Uniti (*)

Cresce il numero di iniziative e feste alcol free: ecco come non bere è diventato di moda

 

28 FEBBRAIO 2017 - Essere sobri è di moda. Una nuova tendenza sta prendendo piede negli Stati Uniti: gli eventi senza alcol. Addio mal di testa del giorno dopo e rientri in casa di cui non si hanno memoria. Con i Sober Social Events ci si diverte e si trascorre una serata in compagnia senza bere.

Se seguite una dieta o avete mai provato a fare un fioretto e rinunciare all'alcol saprete quanto è difficile ritrovarsi a cene, feste e uscite con gli amici e dire di no a un cocktail o un bicchiere di vino. Per quella sensazione per cui bere qualcosa fa già compagnia e atmosfera.

Le cose, però, potrebbero presto cambiare. In America sono sempre di più le iniziative in cui l'alcol non è il benvenuto e sempre con maggior successo. Tanto che molti Pr ne hanno fatto un business. Vi spieghiamo perché e cosa sta succedendo.

 

Perché è difficile non bere alle feste

Bere un bicchiere di vino o una birra con gli amici non ha mai fatto male a nessuno. L'idea, in questo caso, non è che l'alcol sia il male sempre e comunque, ma che sia possibile divertirsi e stare in compagnia anche senza un bicchiere in mano. Molte persone, infatti, si sentono quasi costrette a dover bere per sentirsi più sciolti, disinibiti e dare un senso al loro weekend. Quando si prova a dire di no, preferendo una bottiglietta d'acqua o qualcosa di non alcolico si ha paura di non essere su di giri al pari degli amici durante la serata e di non godersi allo stesso modo le feste o i momenti di ilarità.

 

La sobrietà che va di moda

Avere una vita sociale attiva non vuol dire per forza dover bere. Spesso non ci si rende conto di quanto l'alcol sia protagonista nelle nostre vite, pur senza essere degli alcolisti. Provate a pensare come vi sentireste se durante il weekend diceste no al bicchiere di vino o alla birra con gli amici. Probabilmente pensereste che non varrebbe neanche la pena uscire. Sbagliato. Oggi esistono diverse opzioni per chi vuole evitare il mal di testa del giorno dopo senza rinunciare al divertimento. Dai mocktail alle serate (a volte anche giornate) a tema, negli Stati Uniti i Sober Social Events stanno prendendo sempre più piede.

 

Cosa sono i mocktail

Il termine mocktail deriva dalla fusione delle parole «mock» e «cocktail» ed è l'espressione utilizzata negli Stati Uniti per definire tutte quelle bevande analcoliche che si possono bere dall'aperitivo in poi, per dissetarsi e restare in forma senza rinunciare al piacere di un cocktail da sorseggiare. Non solo succhi di frutta, ma veri cocktail che sostituiscono la parte alcolica con altre bevande, rimanendo comunque dissetanti e saporiti. Negli Stati Uniti sono tanti i locali che si sono convertiti all'ondata salutista e offrono le alternative analcoliche. Alcune riviste hanno paragonato addirittura la rivoluzione dei mocktail a quella dei vegetariani, per far comprendere quanto il fenomeno sia ormai diffuso.

 

Cosa sono i Daybreaker

Il Daybreaker è un party che si tiene al mattino, una volta al mese. Radha Agrawal è una delle fondatrici che ha avuto l'idea nel 2013, proponendola a New York e ora in altre 17 città degli Stati Uniti. L'evento attrae persone di età compresa tra i 20 e i 30 anni, sia studenti che lavoratori. I Daybreaker iniziano alle 6 del mattino. La prima ora è dedicata al fitness e allo yoga ed è aperta a un massimo di 200 persone. Dalle 7 alle 9 del mattino si tiene la festa vera e propria, aperta a 600 invitati.

«Quando abbiamo lanciato i Daybreaker abbiamo pensato: "Ok, la gente deve dimenticarsi di essere sobria"», afferma la Agrawal. Per questo si sono inventati delle sorprese che coinvolgessero i partecipanti: «Ogni 15 minuti introduciamo quello che noi chiamiamo un "momento wow", che può essere di tutto, da una community di breakdance a un concerto jazz o un'esibizione di danza».

 

Cos'è una Conscious Family Dinner

Ben Rolnik ha dato vita alle Conscious Family Dinner con l'idea di aiutare le persone a conoscersi in modo più approfondito e intimo. Si tratta di una cena in cui non sono né cibo né alcol i protagonisti, ma le persone e le loro connessioni. A questo genere di feste vi capiterà di imbattervi in sedute di meditazione, canti di gruppo, chiacchiere in cerchio.

«La Conscious Family Dinner è come un piccolo festival. Viviamo in un tempo in cui le persone sono più connesse che mai attraverso le chat e i social, ma pochi riescono a creare un rapporto duraturo, profondo, di appartenenza», spiega Rolnik, che sottolinea come l'alcol non sia minimamente presente alle sue feste: «Gli ospiti si sorprendono perché non sono mai stati in un posto in cui la gente si apre in modo onesto, si rende quasi vulnerabile. Non sanno come farlo o non hanno mai avuto modo di farlo».

 

La sobrietà non è più isolata

Le Conscious Family Dinner e i Daybreaker sono i casi di maggior successo, che da singole città si stanno espandendo in tutti gli Stati Uniti. Ma non sono i soli. Club Soda NYC, per esempio, ha un approccio simile: «La moderna cultura del bere rende facile, a volte fin troppo, scegliere l'alcol come metodo per sentirsi a proprio agio e più disinvolti», si legge sul sito, in cui l'evento si pone come esperimento sociale per dimostrare che se ne può fare a meno. A New York e Los Angeles esiste anche The Shine, una serata alcol free, in cui protagonisti sono la musica, i racconti e la meditazione. (**)

 

(*) Nota: dagli USA abbiamo copiato molte mode in passato, vedremo se anche questa prenderà piede qui da noi.

 

(**) Nota: la forza di queste feste senza alcolici sembra non stia solamente nell’essere alternative, ma nel proporre un modo ancor più piacevole di stare assieme. 


Cresce il numero di iniziative e feste alcol free: ecco come non bere è diventato di moda

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Feste senza alcol: la nuova moda in arrivo dagli Stati Uniti (*)

 

28 FEBBRAIO 2017 - Essere sobri è di moda. Una nuova tendenza sta prendendo piede negli Stati Uniti: gli eventi senza alcol. Addio mal di testa del giorno dopo e rientri in casa di cui non si hanno memoria. Con i Sober Social Events ci si diverte e si trascorre una serata in compagnia senza bere.

Se seguite una dieta o avete mai provato a fare un fioretto e rinunciare all'alcol saprete quanto è difficile ritrovarsi a cene, feste e uscite con gli amici e dire di no a un cocktail o un bicchiere di vino. Per quella sensazione per cui bere qualcosa fa già compagnia e atmosfera.

Le cose, però, potrebbero presto cambiare. In America sono sempre di più le iniziative in cui l'alcol non è il benvenuto e sempre con maggior successo. Tanto che molti Pr ne hanno fatto un business. Vi spieghiamo perché e cosa sta succedendo.

 

Perché è difficile non bere alle feste

Bere un bicchiere di vino o una birra con gli amici non ha mai fatto male a nessuno. L'idea, in questo caso, non è che l'alcol sia il male sempre e comunque, ma che sia possibile divertirsi e stare in compagnia anche senza un bicchiere in mano. Molte persone, infatti, si sentono quasi costrette a dover bere per sentirsi più sciolti, disinibiti e dare un senso al loro weekend. Quando si prova a dire di no, preferendo una bottiglietta d'acqua o qualcosa di non alcolico si ha paura di non essere su di giri al pari degli amici durante la serata e di non godersi allo stesso modo le feste o i momenti di ilarità.

 

La sobrietà che va di moda

Avere una vita sociale attiva non vuol dire per forza dover bere. Spesso non ci si rende conto di quanto l'alcol sia protagonista nelle nostre vite, pur senza essere degli alcolisti. Provate a pensare come vi sentireste se durante il weekend diceste no al bicchiere di vino o alla birra con gli amici. Probabilmente pensereste che non varrebbe neanche la pena uscire. Sbagliato. Oggi esistono diverse opzioni per chi vuole evitare il mal di testa del giorno dopo senza rinunciare al divertimento. Dai mocktail alle serate (a volte anche giornate) a tema, negli Stati Uniti i Sober Social Events stanno prendendo sempre più piede.

 

Cosa sono i mocktail

Il termine mocktail deriva dalla fusione delle parole «mock» e «cocktail» ed è l'espressione utilizzata negli Stati Uniti per definire tutte quelle bevande analcoliche che si possono bere dall'aperitivo in poi, per dissetarsi e restare in forma senza rinunciare al piacere di un cocktail da sorseggiare. Non solo succhi di frutta, ma veri cocktail che sostituiscono la parte alcolica con altre bevande, rimanendo comunque dissetanti e saporiti. Negli Stati Uniti sono tanti i locali che si sono convertiti all'ondata salutista e offrono le alternative analcoliche. Alcune riviste hanno paragonato addirittura la rivoluzione dei mocktail a quella dei vegetariani, per far comprendere quanto il fenomeno sia ormai diffuso.

 

Cosa sono i Daybreaker

Il Daybreaker è un party che si tiene al mattino, una volta al mese. Radha Agrawal è una delle fondatrici che ha avuto l'idea nel 2013, proponendola a New York e ora in altre 17 città degli Stati Uniti. L'evento attrae persone di età compresa tra i 20 e i 30 anni, sia studenti che lavoratori. I Daybreaker iniziano alle 6 del mattino. La prima ora è dedicata al fitness e allo yoga ed è aperta a un massimo di 200 persone. Dalle 7 alle 9 del mattino si tiene la festa vera e propria, aperta a 600 invitati.

«Quando abbiamo lanciato i Daybreaker abbiamo pensato: "Ok, la gente deve dimenticarsi di essere sobria"», afferma la Agrawal. Per questo si sono inventati delle sorprese che coinvolgessero i partecipanti: «Ogni 15 minuti introduciamo quello che noi chiamiamo un "momento wow", che può essere di tutto, da una community di breakdance a un concerto jazz o un'esibizione di danza».

 

Cos'è una Conscious Family Dinner

Ben Rolnik ha dato vita alle Conscious Family Dinner con l'idea di aiutare le persone a conoscersi in modo più approfondito e intimo. Si tratta di una cena in cui non sono né cibo né alcol i protagonisti, ma le persone e le loro connessioni. A questo genere di feste vi capiterà di imbattervi in sedute di meditazione, canti di gruppo, chiacchiere in cerchio.

«La Conscious Family Dinner è come un piccolo festival. Viviamo in un tempo in cui le persone sono più connesse che mai attraverso le chat e i social, ma pochi riescono a creare un rapporto duraturo, profondo, di appartenenza», spiega Rolnik, che sottolinea come l'alcol non sia minimamente presente alle sue feste: «Gli ospiti si sorprendono perché non sono mai stati in un posto in cui la gente si apre in modo onesto, si rende quasi vulnerabile. Non sanno come farlo o non hanno mai avuto modo di farlo».

 

La sobrietà non è più isolata

Le Conscious Family Dinner e i Daybreaker sono i casi di maggior successo, che da singole città si stanno espandendo in tutti gli Stati Uniti. Ma non sono i soli. Club Soda NYC, per esempio, ha un approccio simile: «La moderna cultura del bere rende facile, a volte fin troppo, scegliere l'alcol come metodo per sentirsi a proprio agio e più disinvolti», si legge sul sito, in cui l'evento si pone come esperimento sociale per dimostrare che se ne può fare a meno. A New York e Los Angeles esiste anche The Shine, una serata alcol free, in cui protagonisti sono la musica, i racconti e la meditazione. (**)

 

(*) Nota: dagli USA abbiamo copiato molte mode in passato, vedremo se anche questa prenderà piede qui da noi.

 

(**) Nota: la forza di queste feste senza alcolici sembra non stia solamente nell’essere alternative, ma nel proporre un modo ancor più piacevole di stare assieme. 


Divieto somministrazione di alcolici ai minori


Omicidio Stradale

Caro Amico

Il giorno 25 Marzo 2016 la legge 41/2016 sull'omicidio stradale e' entrata in vigore. Puoi leggere il testo integrale nella gazzetta ufficiale a questo link: Legge 41/2016 Omicidio Stradale

 

 Dopo un percorso travagliato nel codice penale e' stato introdotto il reato di omicidio stradale e sono state aumentate le pene per tutti i casi di violazione del codice della strada che causano morte o lesioni gravi ad altre persone

 Siamo contenti che questo giorno sia arrivato perche' segna l'inizio di un CAMBIAMENTO verso una societa' piu' giusta, in cui l'irresponsabilita' alla guida dovrebbe essere punita come comportamento grave e criminale.

 Non parleremo piu' di incidenti ne' di omicidi colposi, ma di omicidi stradali. Un cambio epocale nel linguaggio e nella sostanza alzando la priorità del tema della violenza stradale.

 Non sappiamo con certezza se ora la strada sara' piu' sicura, sicuramente sara' piu' giusta!

 Sappiamo invece che questa legge da sola non sara' sufficiente a risolvere l'epidemia di violenza stradale in Italia e per questo dovremo continuare a vigilare a chiedere piu' controlli sulle strade, piu' formazione e sensibilizzazione e più interventi infrastrutturali preventivi.

 Se la legge e' stata finalmente approvata e' perche' tante persone come te, in tutte le regioni italiane, hanno firmato la nostra proposta di legge e ci hanno anche aiutato a raccogliere adesioni.

 E' un traguardo che abbiamo ottenuto tutti insieme nel nome di tutte le vittime innocenti che abbiamo nel nostro cuore e che non hanno avuto giustizia.

 GRAZIE!

 Speriamo di poter contare ancora sul Tuo sostegno nelle battaglie CIVILI che continueremo a fare fino a quando il tema della sicurezza stradale non sara' affrontato con la massima serieta' dai nostri amministratori, politici e giudici.

 Continuiamo insieme per dare “vaLore alla vita” e difendere il diritto alla vita di tutti

 Un caloroso abbraccio

 dall’Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus

 Firenze Marzo 2016

 

Associazione Lorenzo Guarnieri

 Viale Ugo Bassi 13

 Firenze 50137 Italia


Nuova Presidenza ARCAT Toscana

I rappresentanti delle varie ACAT Toscane,sabato 6 Febbraio 2016,  riuniti in Consiglio presso la sede del Cesvot a Lucca, hanno eletto ad unanimità la nuova Presidenza ARCAT Toscana per i prossimi tre anni, composta da :

  • Presidente                             : BARBIERI LUCIANO
  • Vice Presidente                    : CAMICI CARLA
  • Segretaria                            : ROSSI SIMONA
  • Tesoriere e comunicazione : VANGELISTI BRUNO

Un sentito ringraziamento e saluto va al Presidente uscente Franco Severi e al suo staff per il buon lavoro svolto in questi ultimi anni, che ha visto l'Associazione crescere soprattutto nel rapporto con gli Enti, vedi Regione ecc.

Un augurio di buon lavoro va al nuovo Presidente e al suo staff affinchè il lavoro di crescita prosegua e migliori.


Polizia stradale, ricostruzione incidente mortale del 2011

#‎video‬ della ‪#‎Poliziastradale‬ con ricostruzione dell’incidente mortale del 2011 nel quale morirono 4 giovani francesi

Io spero che questo video faccia il giro di più bacheche possibili, perché se c’è ancora in giro qualcuno che pensa di bere alcolici e poi guidare, è meglio che guardi i danni che provoca la guida in stato di ebbrezza.

Vi avverto, il video contiene immagini forti e noi in Italia non siamo abituati a vederle e diffonderle se non quando è proprio necessario e sempre a scopi educativi. E ora a mio avviso è necessario per l’educazione stradale.

Nell’incidente in questione, ricostruito dalla Polizia stradale di Vicenza attraverso un programma ideato da un poliziotto, un veicolo guidato da un conducente ubriaco ha colpito in pieno altri due veicoli mentre procedeva contromano sull’autostrada A26 all’altezza di Ovada (Al).

Era l’agosto del 2011 e a causa del terribile impatto persero la vita 4 ragazzi francesi, tra i 21 e i 26 anni. Il conducente rimase leggermente ferito e all’inizio negò di aver guidato contromano.

Ma gli agenti che effettuarono i rilievi, in base alle testimonianze di chi telefonò al 113 per segnalare il veicolo contromano e alle riprese delle telecamere posizionate in alcuni tratti dell’A26, provarono che l’uomo, dopo aver percorso un tratto nel giusto senso di marcia, aveva sbandato, accostato e poi ripreso la marcia in senso contrario, provocando l’incidente mortale. A nulla valse il fatto di aver incrociato altre auto e mezzi pesanti sulla sua strada, perché continuò la corsa fino all’impatto con le due vetture condotte dai giovani francesi.

In questi giorni sui giornali troverete le vicende processuali con la sentenza e le disquisizioni giuridiche sul tipo di reato. Non è questo però l’aspetto che voglio rimarcare con il post perché la giustizia seguirà il suo corso con tutti i gradi di giudizio. Qui vorrei solo far riflettere che una frase tipo “che rottura ‘sti poliziotti che fanno tutte queste storie per un paio di bicchieri” non è più giustificabile. Dobbiamo realizzare che possiamo diventare tutti carnefici o vittime.


Vino, birra e alcol: nessuna dose è sicura e non ci sono benefici. Se si vuole fare prevenzione, è meglio non bere

Non esiste una quantità di alcol sicura per la salute dell’uomo, e nessuna dose è in grado di apportare benefici. Il governo della Gran Bretagna, nella persona di Sally Davies, consigliere in materia di salute dell’esecutivo, ha messo nero su bianco le evidenze da tempo note alla comunità scientifica. L’aggiornamento delle linee guida per il consumo di bevande alcoliche avverte i consumatori sulle possibili conseguenze legate all’abuso e smonta i falsi miti legati al consumo di vino rosso. Addio a qualsiasi azzardato legame con un miglioramento della salute cardiovascolare, neurologica e, soprattutto, con il rischio oncologico. Anche piccole quantità di alcol aumentano la probabilità di sviluppare almeno quattordici tipi diversi di tumore, tra cui quello al seno nelle donne. Un’evidenza già contenuta all’interno del precedente documento, relativo al 1995, e confermata dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) di Lione. «Se si vuole fare prevenzione oncologica, è meglio non bere».

calorie alcolici
Smentite le proprietà “miracolose” del resveratrolo

È la prima volta che un governo nazionale dice fuori dai denti che anche una birra a settimana può aumentare la probabilità di malattia. L’esecutivo inglese, a vent’anni dalla sua ultima pronuncia in materia, ha deciso di rivedere al ribasso le indicazioni sul consumo di bevande alcoliche. Se nel 1995 si parlava di un consumo massimo di 14 (per le donne) e 21 (per gli uomini) unità alcoliche a settimana, le nuove linee guida – redatte partendo dalle evidenze emerse in letteratura dal 2012 – uniformano i consumi raccomandati per gli uomini a quelli già indicati alle donne. Un taglio drastico, se si considera che molti specialisti soprassiedono di fronte al consumo di quattro unità alcoliche al giorno (pari ad altrettanti bicchieri da 125 millilitri) da parte della popolazione maschile. Tradotto in un’unità di misura più pratica, per tutelare il proprio stato di salute d’ora ogni consumatore non dovrebbe andare oltre il consumo di tre litri di birra e sette bicchieri di vino a settimana. Tra le nuove raccomandazioni si legge anche che «il consumo massimo di 14 unità alcoliche non dovrebbe mai essere concentrato in uno o due giorni, ma spalmato almeno su tre, se non di più». Inoltre occorrerebbe astenersi dal consumo di birra, vino e superalcolici almeno due giorni a settimana. «In modo che il fegato possa rigenerarsi».

bere alcol
Le donne in gravidanza dovrebbero astenersi completamente dal consumo di bevande alcoliche

«Con la diffusione delle nuove linee guida puntiamo a dare le informazioni più recenti per fare scelte consapevoli», dichiara Sally Davies. Concorde sulle posizioni espresse nel documento pure Peter Anderson, esperto nel campo delle dipendenze e docente all’Università di Newcastle, secondo cui sarebbe però stato più efficace parlare di «consumi occasionali e quotidiani: è difficile che un consumatore monitori i consumi settimanali». Riportati su base giornaliera non si dovrebbero assumere più di due bicchieri: sia per l’uomo sia per la donna. Per il consumo sporadico, invece, meglio non andare oltre quattro “drink” a sera. La presentazione del documento è stata propizia anche per smentire le proprietà “miracolose” delresveratrolo e ribadire che le donne in gravidanza dovrebbero astenersi completamente. «L’alcol -sostiene Emanuele Scafato, gastroenterologo, epidemiologo e direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto Superiore di Sanità  – attraversa la placenta a una concentrazione equivalente a quella ingerita dalla madre, che dovrebbe farne a meno già nei mesi che precedono la gravidanza, se programmata. Le conseguenze della violazione di una regola di buon senso dipendono dalla quantità, dalla frequenza e dal periodo di consumo. Si va dal rischio di aborto all’insorgenza di difetti congeniti e ritardi nello sviluppo del neonato. Come documentato da una metanalisi appena apparsa su The Lancet- prosegue Scafato-  bere alcol in gravidanza aumenta (per il bambino) anche il rischio di sviluppare oltre quattrocento malattie. A rischio è soprattutto il primo trimestre, in cui la donna può non sapere di essere incinta».

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L’alcol attraversa la placenta a una concentrazione equivalente a quella ingerita dalla madre

Il documento ha provocato la reazione da parte dell’industria, delusa per il mancato coinvolgimento nella stesura delle linee guida. Nulla da fare, invece, nonostante le operazioni di lobbying in passato avessero portato più volte il governo a rimandare il giro di vite. Secondo Brigid Simmonds, amministratore delegato della British Beer and Pub Association, «adesso la Gran Bretagna non è più in linea con i consumi raccomandati da Stati Uniti, Francia, Italia e Spagna. In quasi tutti i Paesi le linee guida riconoscono delle differenze nella fisiologia e nel metabolismo tra i due sessi. Ridurre i consumi raccomandati per gli uomini vuol dire classificarli come soggetti a rischio, anche se la quota di consumatori che bevono oltre i limiti è già passata dal 41 al 34 per cento tra gli uomini e dal 33 al 26 per cento tra le donne». Una linea così drastica rischia di «far rientrare nella fascia dei consumatori a rischio tutti quegli uomini che consumano tra 14 e 21 unità alcoliche a settimana», fa eco Mike Benner, amministratore delegato della Società dei birrai indipendenti. «Sono stati ignorati i benefici sul benessere e lo stato d’animo che derivano dal consumo responsabile di una bevanda alcolica in ambienti ad alto tasso di socializzazione come i pub».

Considerazioni che, secondo Scafato, prescindono dall’evidenza scientifica: «Bere con moderazione, per il piacere che comporta, è fine a se stesso. Ritenere o, peggio, far ritenere che ciò giovi alla salute, senza fornire elementi di giudizio sulla prevalenza dei problemi causati dall’alcol alla salute, non favorisce le scelte informate che la scienza ha il dovere di supportare per evitare il rischio legato all’inconsapevolezza dei danni che l’alcol determina anche a quantità che le linee guida identificano in meno di un bicchiere al giorno, in media».

http://www.ilfattoalimentare.it/


APPELLO PUBBLICO per il ritiro del Disegno di Legge N. 3346

La SIA Società Italiana di Alcologia aderisce all'APPELLO PUBBLICO per il ritiro del Disegno di Legge N. 3346 condiviso dall'associazione Familiari Vittime della Strada, AICAT, FLG - Fondazione Luigi Guccione , FIABA , Fondazione Elisabetta e Maria Chiara Casin, Associazione Giustizia per le strade "Davide Scarfeo".

 

I firmatari dell'appello esprimono il loro dissenso verso un DDL teso a promuovere il riconoscimento del vino quale elemento del patrimonio culturale nazionale e contestualmente attivare provvedimenti a titolo oneroso per la collettività finalizzati alla diffusione della conoscenza della storia e della cultura del vino nelle scuole italiane.

 

SE questa sia effetto della "Buona scuola" in cui i privati possano esser posti nelle condizioni di avere accesso ai minori ALLORA la SIA rivendica il primato del settore SANITARIO a garantire attraverso professionalità di sicura matrice pubblica e distante da interessi commerciali l'educazione alla salute agli stili di vita sani come da impegni sottoscritti dall'ITALIA a livello internazionale ed europeo a tutela dei minori, giovani ed adolescenti, come adottato dall'European Plan della UE sul bere dei giovani e sul binge drinking (2014-2016) , l'European Alcohol Action Plan 2012-2020, la Global Strategy on Alcohol e, non ultimo , dal Piano nazionale di Prevenzione 2014-2020 oggetto di accordo Stato-Regioni.

 

E' incoerente da parte di qualunque Istituzione dare sostegno ad iniziative che oltre a sottrarre i minori in affidamento fiduciale negli ambienti scolastici ad una giusta tutela prevista dal DIRITTO sancito dall'art.2 della Legge 125/2001 attiverebbe un contenzioso di settore per manifesta violazione nazionale ed europea del rispetto della norme sulla concorrenza a cui lo Stato dovrebbe far fronte con oneri ulteriori per le effrazione delle norme di tutela commerciali di altri prodotti alcolici.

 

Esistono già tutele ampie sul prodotto che vengono finanziate attraverso strumenti economici che stanziano milioni di euro ogni anno attraverso fondi specifici di cui il settore salute non ha mai goduto e che nei fatti sbilanciano il rapporto tra promozione del prodotto e promozione della salute.

 

La Società Italiana di Alcologia si era già espressa in tal senso il 13 dicembre; a nome della SIA, Società Italiana di Alcologia, il Direttivo Nazionale aveva rilevato questa proposta di legge come conflittuale rispetto agli interessi di tutela dei minori ai sensi della Legge 125/2001, di specifiche Direttive Europee e Risoluzioni dell'OMS e dei Piani e delle Strategie Europee ed internazionali di contrasto all'uso di alcol tra i MINORI e i giovani in età scolastica e universitaria. L'alcol è la prima causa di morte e disabilità tra i GIOVANI in Italia e l'unica iniziativa congiunta tra tutte le agenzie educative che hanno il dovere etico e di cittadinanza di tutelare salute e sicurezza dei giovani, minori, adolescenti in particolare, è quella di sensibilizzarli a NON consumare alcol di qualunque tipo ai fini di evitare danni e rischi evitabili quali quelli ampiamente documentati dalla ricerca internazionale a supporto delle cornice LEGALE delle azione formali che in tutto il mondo ed in Europa in particolare impegnano i Governi ad adottare tutte le misure atte a ridurre l'esposizione all'alcol dei giovani al di sotto dei 25 anni di età e comunque di rispettare l'età minima legale sancita in 18 anni dalle norme vigenti e a favorire il rispetto di vendita e somministrazione di qualunque tipo di alcolico ai minori favorendo la cultura sollecitate dalle Linee Guida nazionali ed Internazionali di tutela della salute e di prevenzione del cancro come ribadito dal Codice Europeo per la lotta al cancro adottato di recente a livello Europeo. COMPETE a Istituzioni e professione sanitarie contribuire a diffondere nelle scuole idonee campagne di sensibilizzazione per favorire la diminuzione dei giovani consumatori a rischio che la Relazione annuale in Parlamento da parte del Ministro della Salute indica in circa 700.000 al di sotto dei 18 anni e 1.600.000 circa al di sotto dei 24 anni.

 

Riattivare la Consulta Nazionale Alcol, mai cancellata in funzione dell'art.4 della Legge 125/2001, è un atto che favorisce l'attività di predisposizione di pareri e proposte ai Ministri competenti che possono orientare a costo zero in tal senso anche attraverso il confronto equo e paritetico di tutte le parti in causa come previsto dalla composizione della stessa.

Prenderne atto gioverà. 

 

L'AICAT ha aderito all'appello pubblico per il ritiro del Disegno di Legge N. 3346, teso ad attivare provvedimenti finalizzati alla diffusione della conoscenza della storia e della cultura del vino nelle scuole italiane. 

ECCO il commento di ANIELLO BASELICE, presidente dell'Aicat. 

https://www.facebook.com/aicatnet/videos/983247408401584/?pnref=story


"Bere consapevole", esposto in Procura

L’Associazione Italiana Club Alcologici Territoriali (Aicat) ha presentato un esposto legale alla Procura della Repubblica di Brescia in merito al progetto “Il Bere Consapevole”, che prevede – secondo l’associazione – la promozione della cultura del vino nelle scuole, al fine di verificare il profilo di liceità dell’iniziativa ai sensi dell’art.13 della Legge125/01 che vieta la pubblicità di bevande alcoliche diretta ai minori. La campagna, promossa dalla Consulta Nazionale del Vino Italiano (Co.N.V.I.), ha preso il via dagli istituti della provincia di Brescia.

A tal proposito, l’Aicat ha invitato il Ministero della Salute, il Ministero dell’Istruzione, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e la Commissione Europea, ciascuno per la parte di propria competenza, ad adottare gli atti e i provvedimenti opportuni al fine di rimuovere immediatamente ogni iniziativa riguardante i minori in relazione all’uso dell’alcol, in particolare ad inibire il prosieguo del progetto “Il Bere Consapevole”. In subordine, a fornire una informativa corretta, che evidenzi e sottolinei i rischi e i pericoli relativi al consumo dell’alcol in generale ed escluda, con determinatezza, qualsiasi effetto benefico del vino soprattutto sui minori.

“La diffida – sottolinea Aniello Baselice, presidente dell’Aicat – è un segnale eticamente doveroso per sollecitare una mobilitazione culturale e sociale verso una chiara controffensiva della casta del vino che, da un lato intende arginare l’emorragia dei consumi attraverso la fidelizzazione di futuri consumatori tra i minori, e dall’altro mira a smantellare la Legge 125/01 nei suoi punti qualificanti con l’ausilio di un Disegno di Legge presentato da una folta schiera di parlamentari. Dobbiamo mobilitarci per difendere in ogni modo e in ogni luogo le conquiste in tema di promozione e protezione della salute e della libertà ottenute con una legge di avanguardia come la Legge 125.”

“È inaccettabile – conclude Baselice – che nelle scuole si parli di una bevanda che contiene una sostanza come l’alcol che a causa dei suoi effetti produce costi sociali sanitari ed economici che coinvolgono una nazione intera ed è associata ad almeno 220 malattie e a 14 tipi di cancro.”

 

fonte : QuiBrescia.it